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Terza persona (Percorsi paralleli)

Valerio Magrelli





Medicina: trapianto di una voce


Accento a parte, il paziente gia’ parla
come il suo donatore, tuttavia
niente metempiscosi o ventriloquio. Solo,
la galleria del vento ha traslocato
e il nuovo titolare ha ripreso a testare
l’aerodinamica del vecchio Logos




Della doppiezza


A cosa pensa il cartone animato
quando a parlare e’ il suo interlocutore?
Mostra uno sguardo fisso e vuoto, da animale
(weltlos, il “senzamondo” di cui parla il filosofo).
E a cosa pensa il tipo anatra- lepre?
Di mondi, ne possiede addirittura due.
Allora quale abita, la sua mente bicamerale?
Forse e’ in affitto, e qui sta la radice
della doppiezza.




Per una bambina di sei anni che non riesce a dormire


Ti penso come una Laika in orbita nel cielo disabitato,
satellite ma cucciolo del buio, solo corpo celeste
a palpitare nell’universo devastato
dal sonno.


Hai occhi rimasti aperti nella notte,
accesi da pensieri che non sono te
e ti tengono desta
vorticando.


Soletta nell’ellittica,
pelouche astrale,
chiedi
come si fa a sparire.


Ma tu rimani, e superi la notte vegliando su di me
perplessa, ignara, arresa a una forza piu’ grande
che sei tu, al faro che da dentro ti illumina, me cieco
per guidarmi nel sonno.




...
C'è una frase che mi ossessiona da tempo come una specie di algoritmo psichico. Difficile da tradurre, io la intendo così: "Più noi proviamo a guardarla da vicino, più lei ci osserva da lontano". Il suo autore, Karl Kraus, si riferiva alla parola e alla sua potenza estraniante. A me invece, in un primo momento, è venuto spontaneo applicarla all'impressione che provoca in noi lo sguardo di una bestia. Mi sbagliavo. In verità si trattava dell'infanzia: "Più noi tentiamo di guardarla da vicino, più lei ci osserva da lontano". Ma l'infanzia, la bestia, la parola, non abitano forse nella stessa regione, alla stessa, remota distanza da noi?




da: Didascalie per la lettura di un giornale, Torino 1999; Disturbi del sistema binario, Torino 2006; Intervista a Vera Lùcia de Oliveira, 1990 (poi in Il violino di Frankenstein, infine in Geologia di un padre)

www.livioborriello.it